Tra credenti e atei non ci sono praticamente differenze

Mi è appena arrivato questo bellissimo (ed enorme) poster. Si tratta dell’elenco della gran parte degli dei creati dall’uomo:

Questo è il dettaglio del titolo in alto a cui seguono più di 2800 nomi di dei a cui nessuno, ateo, credente, agnostico o pastafariano crede (sì, lo so, c’è anche il Flying Spaghetti Monster):

Questo invece è il dettaglio del titolo in basso a destra a cui seguono 4 nomi di dei o entità tra cui ci sono quelle a cui i credenti di norma credono:

La differenza, quindi, è al massimo di uno o due nomi su più di 2.800, praticamente nulla 🙂

Se a qualcuno interessa il poster, si può acquistare sul sito Common Sense Atheism.

Nobel

Oggi ho scoperto che l’inventore della plastica è stato un italiano, Giulio Natta, e che per questo ha anche vinto il Nobel per la chimica nel 1963.

Per uno di quegli strani giochi di perle di vetro che spesso capitano navigando il web, ho cercato il numero di vincitori di Nobel a seconda della loro nazionalità e ho trovato questa tabella:

Vincitori del Nobel per paese
Pos Paese Totale
  1 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 287
  2 Bandiera del Regno Unito Regno Unito 110
  3 Bandiera della Germania Germania 94
  4 Bandiera della Francia Francia 57
  5 Bandiera della Svizzera Svizzera 24
  6 Bandiera dell'URSS URSS e Bandiera della Russia Russia 24
  7 Bandiera dell'Italia Italia 20
  8 Bandiera della Svezia Svezia 19
  9 Bandiera del Canada Canada 18
  10 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 18
  11 Bandiera dell'Ungheria Ungheria 14
  12 Bandiera della Danimarca Danimarca 14
  13 Bandiera della Polonia Polonia 14

 

Per mia curiosità ho voluto provare ad aggiungere un paio di colonne, popolazione in milioni di abitanti e il rate nobel per milione, ordinando poi la tabella per quest’ultimo valore:

Vincitori del Nobel per paese
Pos Paese Totale Pop Nob/Pop
  5 Bandiera della Svizzera Svizzera 24 7.8 3.08
  12 Bandiera della Danimarca Danimarca 14 5.4 2.59
  8 Bandiera della Svezia Svezia 19 9.1 2.09
  2 Bandiera del Regno Unito Regno Unito 110 65 1.69
  11 Bandiera dell'Ungheria Ungheria 14 10 1.40
  3 Bandiera della Germania Germania 94 81 1.16
  10 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 18 16 1.13
  1 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 287 308 0.93
  4 Bandiera della Francia Francia 57 65 0.88
  9 Bandiera del Canada Canada 18 34 0.53
  13 Bandiera della Polonia Polonia 14 38 0.37
  7 Bandiera dell'Italia Italia 20 60 0.33
  6 Bandiera dell'URSS URSS e Bandiera della Russia Russia 24 293 0.08

 

Wow! Tutto mi aspettavo fuorché scoprire gli svizzeri al primo posto.

E gli italiani al penultimo…

Campo Ateo

Oggi mi è capitato di riflettere sulla morte.

Mentre stamattina accompagnavo Alessandro a scuola, abbiamo dovuto cambiare strada perché quella principale era bloccata a causa di un incidente che ho poi scoperto essere mortale.

Di pomeriggio invece sono stato al funerale della mamma di un amico (era molto anziana e malata, anche se capisco bene che questo possa essere consolatorio solo prima e non dopo).

Sul filo del pensiero, mentre facevo atto di presenza in chiesa (chi mi conosce sa come la penso), ho riflettuto a cosa vorrei fosse fatto a me e mi sono tornati in mente questo video bellissimo in cui Neil deGrasse Tyson da una meravigliosa risposta a un troll religioso (in breve la domanda era “Cosa farebbe lei se fosse in una cella condannato a morte e senza possibilità di scampo, solo con la sua ragione e il suo intelletto?” e la risposta è stata “Chiederei di essere seppellito e non cremato in modo che la flora e la fauna possano nutrirsi di me come io ho fatto con loro durante la mia vita”).

A seguire mi è tornato in mente un video del Ted, un po’ più strano, in cui Jae Rhim Lee, un’artista moderna, mostra la sua mushroom burial suit (vestito da sepoltura con funghi), anche quello un modo per tornare in circolo restituendo qualcosina-ina di quello che si è preso.

Infine ho ricordato un post di Michela Murgia, che ho letto qualche giorno fa, riguardo ad un funerale diverso dal solito. In particolare, oltre alla bella descrizione della cena, ho pensato a questo passo:

Delfio tra le altre cose aveva manifestato il desiderio di essere sepolto con rito civile. Ma il rito civile in sé non esiste, perché non ha liturgie prescritte: la sua costruzione costringe chi resta a un atto di creatività d’amore tagliato su misura, senza la comoda scappatoia dell’affido a un celebrante. Per un rito civile c’è anche bisogno di uno spazio dignitoso appositamente predisposto nel cimitero, ma nessun comune dove viga ancora la presunzione di religiosità si occupa di crearlo. Anche per questo motivo molti rinunciano a rispettare le volontà laiche dei propri defunti, appoggiandosi all’esistente per non doversi assumere, nei giorni del massimo dolore, anche il peso di creare dal nulla un modo nuovo per dire addio.

Alla fine allora ho pensato: ma possibile che non esista un’impresa di pompe funebri per atei/agnostici/pastafariani? Un’impresa funebre che trovi un campo dove uno può farsi seppellire senza bara. Dove uno possa dire “fatemi crescere sopra per un annetto un orticello di fragole e poi fate quello che volete”. Tra l’altro così non serve spazio illimitato come per i cimiteri tradizionali, visto che nel giro di qualche anno si può riciclare il posto occupato. Un’impresa funebre che si occupi di spendere i tuoi soldi per organizzare una cena tra amici, con bella musica e giochi di società invece che per bare costose e ridicoli paramenti viola e neri.

In una parola: un’impresa funebre Razionale.

C’è nessuno lì fuori disposto a mettere in piedi questo business?

Avrebbe subito i miei soldi.

Addendum (lo davo per scontato ma meglio specificare): cito Christopher qui sotto “prima di sotterrarmi per fare le fragole, prendete tutti i pezzi buoni riutilizzabili, senza scrupoli” 🙂

Stefano Lavori

A proposito della scomparsa di Steve Jobs, nel blog struckta stukhtra ho letto questo commento:

Ho ammirato i suoi giocattoli e la sua capacità di inventarli e rinnovarli. Eppure non capirò mai chi mitizza un uomo che non ambiva affatto al Nobel per la pace, né a cambiare il mondo per quello che un essere umano può intendere con “cambiare in meglio la condizione in cui si trova l’umanità di questo pianeta”. Il suo unico credo era la realizzazione dei propri desideri (giocattoli perfetti, migliaia di dipendenti, milioni di pezzi prodotti, miliardi di dollari). C’è riuscito, ha sbaragliato la concorrenza, ha avuto ragione su tutta la linea, ha costretto tutti gli altri a copiarlo, ha goduto dei propri successi, e in questo è stato bravo, anzi, bravissimo. E quindi?
Per piacere, non mitizziamo l’individualismo.

Queste frasi mi hanno colpito perché, in fondo le condivido e anche io penso che sia sbagliatissimo mitizzare qualsiasi individuo (eccetto Feynman ovviamente :-)). Proprio per questo ho riflettuto del perché, nonostante tutto, anche io sia rimasto così intristito dalla sua scomparsa.

E dopo aver riflettuto ho realizzato che mi dispiace perché non saprò mai cosa avrebbe inventato nei prossimi 20 anni…

Come mi dispiace immaginare l’enorme materiale intellettivo umano sprecato nella forma di tutti gli individui che non possono “sbocciare” appieno essendo nati in zone del mondo dove si fa fatica ad arrivare a 15 anni…

Come mi dispiace dover sparire tra un po’, più tardi possibile, senza sapere perché e per come siamo qui, e se siamo soli, e se non siamo soli chi c’è con noi…

Come mi dispiace non poter mai sapere se l’ipotesi di Riemann è vera…

Come mi dispiace perché ogni tanto bisogna dispiacersi per godere di più i momenti in cui non ti dispiace niente 😉

Adoro la crema

Dopo aver letto questo post, senz’altro riterrete il titolo un po’ fuorviante, ma tant’è 🙂

Stamattina stavo discutendo con la mia dolce metà di questa notizia, rising funeral costs: can you afford to die?, al che le ho detto “dovessi mai schiattare, ti prego, non spendere un solo euro per il funerale: niente camposanto, niente chiesa (ovviamente), cremami e spargi le ceneri sopra un campo di fragole (che tanto mi hanno dato in vita). Poi, con i soldi risparmiati, fai una bella festa dove vengono proiettate le mie facce, un paio di preghiere per il Flying Spaghetti Monster e finita lì”.

Alla sua risposta che non è possibile, che comunque morire costa un sacco, che è vietato dalla legge, ecc. ho risposto, col mio solito adorabile cipiglio, che avrei diseredato lei e i figli per non obbligarli a pagarmi il funerale e farlo così pagare al comune e via dicendo.

Insomma, una piacevolissima discussione 😀

Tornato in ufficio ho fatto qualche ricerchina sul web e ho scoperto che c’è una legge del 2001 che toglie il divieto di spargere le ceneri e che il costo della cremazione è fissato, sempre per legge, ad un massimo di 537,97 €. Inoltre diverse città applicano tariffe minori per incentivare la cremazione (a Milano 234 €, a Venezia solo 120 € e a Roma gratis!). Tra l’altro già oggi in Italia si raggiunge il 10% dei casi e in alcune città si supera il 50%.

Insomma, qui lo dichiaro pubblicamente: quando (e se) crepo, massimo 537,97 € (sempre che non riesca a spostarmi in tempo a Roma) e le mie ceneri sopra un campo di fragole.

Ah, mi raccomando: non gettatemi controvento! 😀