U.S.A.

Sono appena tornato da una vacanza nell’ovest degli Stati Uniti. Non soffro di jet lag visto che già normalmente i miei orari sono totalmente sballati per cui ne approfitto per ricopiare quello che ho appena scritto a qualche amico che mi chiedeva come è andata.

In 11 giorni + 2 di aereo e 3.800 miglia (più di 6.100 km) percorsi su un fantastico Ford Explorer abbiamo visto:

  • Phoenix (solo di passaggio)
  • Blythe; sulla strada, di notte, sono sceso per fare pipì in una Rest Area e mentre camminavo sullo sterrato tra i cespuglietti, passando di fianco a un cartello, pensavo ridendo “adesso pesto un serpente”. Tornando sulla macchina ho letto il cartello che avevo ignorato. Visto che diceva “Danger! Venomous snakes and insects”, sono tornato con molta più attenzione all’auto. Dopo questa sosta ci siamo fermati in un fetusissimo motel di quelli che si vedono nei film americani (55$ per quattro) a Blythe
  • Los Angeles; non mi piace, visti di sfuggita il classico Hollywood sign sulla collina, il teatro cinese (quello con le impronte delle mani e dei piedi) e la walk of fame. La stella di Michael Jackson era ancora piena di fiori per il suo compleanno (mancato) il 29 di agosto
  • Santa Barbara; pranzo e visita alla spiaggia sull’oceano
  • la mitica Big Sur; fermati per vedere gli elefanti marini e il Lucia Post Office
  • Monterey; giro della bellissima 17 mile drive
  • Cupertino; pranzo alla Apple grazie ad Antonio (non siamo riusciti a vedere in mensa Steve Jobs, ma va bene lo stesso)
  • San Francisco; passaggio sul leggendario Golden Gate, discesa dai tornanti di Lombard Street, giro delle 49 miles scenic route, visita ai fantastici leoni marini del Pier 39 e pessima cena alla Cheese Factory, per fortuna con una ben migliore compagnia (Antonio, Jenny e Valentino)
  • pernottamento a Tracy; raggiunta passando sul ponte di San Mateo visto che l’Oakland bridge lo stavano tagliando come il burro proprio quella notte
  • giornata allo Yosemite Park; giro della valle e visita al Glacier Point
  • in tardo pomeriggio tappa a Mariposa Grove dove abbiamo visto delle enormi sequoie (la più grande è chiamata il Grizzly Gigante e i suoi 8 metri di diametro alla base e 63 metri di altezza sono una visione davvero mozzafiato)
  • pernottamento a Bakersfield prima di raggiungere il Grand Canyon, che non ha bisogno di presentazioni e a cui abbiamo dedicato il giorno seguente
  • dopo aver dormito a Kayenta abbiamo visitato la Monument Valley, rappresentata infinite volte in film, cartoni animati, video e quant’altro
  • visita al bel parco di Mesa Verde con imperdibile foto ai Four Corners e pernottamento a Moab
  • Arches Park con camminata avventurosissima tra il Landscape Arch e il Double Arch (dal crollo, avvenuto nel 2008, del Wall Arch il vecchio percorso è interrotto e adesso si passa su costoni con tanto di burroni ai due lati!)
  • trasferimento al Bryce Resort da dove la mattina seguente siamo partiti per la giornata a Bryce Park, altro parco che non necessita di presentazioni (e forse per questo ci ha un po’ deluso)
  • nel pomeriggio trasferimento a Kanab, chiamata anche Little Hollywood per l’incredibile numero di film western girati dalle sue parti
  • mattina seguente allo Zion park e escursione a piedi lungo il Virgin river, con l’acqua che in alcuni punti arrivava alla vita, ma che ci ha permesso di vedere alcuni dei meravigliosi Narrows
  • partenza per Las Vegas con notte passata al New York New York, incredibile albergo con tanto di Roller Coster che entra nella costruzione; casinò sino alle 3 prima di crollare nelle stanze fantastiche da 65 mq che ci hanno dato al posto di quelle che avevamo prenotato e che non avevano libere
  • mattinata seguente alla Stratosphere Tower, con Federico che ha fatto tutte e tre le attrazioni (X-Scream è allucinante ma anche Insanity non scherza!) mentre Alessandro si è accontentato del Big Shot
  • visita all’Hoover Dam e quindi allo Skywalk , passeggiata su cristallo a 1.100 metri d’altezza (solo Alessandro e Federico ci hanno camminato)
  • ritorno a Phoenix con passaggio sulla mitica Route 66 e visita al Meteor Crater

Fine.

Non male come gita on-the-road… 🙂

La macchina fotografica dei miei sogni

5 megapixel? 10 megapixel? 100 megapixel? NO! La macchina fotografica dei miei sogni ha solo 0.000016 megapixel e 4 toni di grigio. Qui di fianco siamo io e Lucia, mia moglie. Belli vero?

Le foto che fa non sono eccelse ma ha un grandissimo vantaggio: può contenere ogni singola foto passata, presente e futura che possa mai essere stata scattata.

Cercando bene si può trovare la foto dell’assassino di John Kennedy mentre sta per sparare oppure quella di Leonardo Da Vinci mentre dipinge la Gioconda.

O anche la foto del giorno in cui Odifreddi prenderà il Nobel per la guerra alle scemenze (la macchina fa anche tutte le possibili foto di tutti i possibili universi).

Voi che foto cerchereste?

Infestazione da topi

Topi Come si fa a lavorare quando hai i topi che ti girano per la casa, ti si arrampicano sulle gambe, ti camminano sulla tastiera?

Topi
Dice Carlo C8E che quando un gatto ti cammina  sulla tastiera produce codice Perl funzionante. Probabile.

Ah, un altro motivo per cui oggi è difficile lavorare è che ho scoperto perché il meraviglioso dolce “L’isola galleggiante” (grazie Ludo e Boh) ha questo nome: perché se ne mangi tre, il terzo ti galleggia nello stomaco tutta la notte! 🙂

I figli so’ piezz’e core

Epica Oggi Alessandro ha iniziato il liceo scientifico e Federico le scuole medie.

Quando stamattina li ho visti uscire assieme, mi è venuto in mente un pezzo di una poesia che diceva che i figli sono le uniche persone i cui successi non ti provocano invidia. L’ho cercato e, siccome non l’ho trovato, adesso vi propino comunque un mielosissimo polpettone del vecchio Khalil:

I tuoi figli non sono figli tuoi.
Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo ma non li crei.
Sono vicini a te ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro il tuo amore, non le tue idee.
Perché essi hanno le proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo, non alla loro anima.
Perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire
dove a te non é dato entrare, neppure nel sogno.
Puoi cercare di somigliare loro ma non volere che somiglino a te.
Perché la vita non ritorna indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.

Bello. Sì, lo so, è anche inflazionato. Cionondimeno bello

P.S. Era una vita che volevo usare cionondimeno.

P.P.S. Ho scelto quell’immagine perché l’avevo sul mio libro di Epica 🙂