Voglio un figlio. Non desidero altro. Mia moglie e io lo stiamo aspettando da molti anni. Siamo praticamente disperati. Ma confido nel buon Dio…
Sono molto preoccupato. Adesso ho un figlio. L’ho aspettato tanto e quando finalmente è arrivato sono rimasto di sasso. È nato piccolo e gracile. I dottori dicono che è sopravvissuto per miracolo e che avrà una vita difficile e faticosa. Perché proprio a me?
Adesso ha quasi due anni, mangia poco, non parla, si muove anche meno e non da segno di miglioramenti. Passa tutto il giorno seduto sul suo seggiolone a battere le manine ritmicamente. Non sa fare altro.
Ora ha tre anni. Ha imparato solo poche parole e le ripete tutto il santo giorno: “Babbo, mamma, due, sette, uno, otto, babbo, mamma…” Non ne posso più. Sì, lo so, siamo nel 1700 e i dottori fanno miracoli, ma le speranze sono nulle. Eccolo che ricomincia… Basta con quella nenia! Eulero! Ti ho detto di stare zitto!…
Racconto scritto il 23 marzo del 1995, all’una e 51 e 53 secondi, per i miei amici di Hal BBS (grazie Bruno!).