Infestazione da topi

Topi Come si fa a lavorare quando hai i topi che ti girano per la casa, ti si arrampicano sulle gambe, ti camminano sulla tastiera?

Topi
Dice Carlo C8E che quando un gatto ti cammina  sulla tastiera produce codice Perl funzionante. Probabile.

Ah, un altro motivo per cui oggi è difficile lavorare è che ho scoperto perché il meraviglioso dolce “L’isola galleggiante” (grazie Ludo e Boh) ha questo nome: perché se ne mangi tre, il terzo ti galleggia nello stomaco tutta la notte! 🙂

I figli so’ piezz’e core

Epica Oggi Alessandro ha iniziato il liceo scientifico e Federico le scuole medie.

Quando stamattina li ho visti uscire assieme, mi è venuto in mente un pezzo di una poesia che diceva che i figli sono le uniche persone i cui successi non ti provocano invidia. L’ho cercato e, siccome non l’ho trovato, adesso vi propino comunque un mielosissimo polpettone del vecchio Khalil:

I tuoi figli non sono figli tuoi.
Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo ma non li crei.
Sono vicini a te ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro il tuo amore, non le tue idee.
Perché essi hanno le proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo, non alla loro anima.
Perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire
dove a te non é dato entrare, neppure nel sogno.
Puoi cercare di somigliare loro ma non volere che somiglino a te.
Perché la vita non ritorna indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.

Bello. Sì, lo so, è anche inflazionato. Cionondimeno bello

P.S. Era una vita che volevo usare cionondimeno.

P.P.S. Ho scelto quell’immagine perché l’avevo sul mio libro di Epica 🙂

Maratona

Dorando Beri Accettate contemporaneamente tre progetti, tutti con scadenza praticamente nello stesso mese (perché “non si poteva dire di no”) e avrete il periodo che mi sto lasciando alle spalle. Non è del tutto passato ma quasi.

Erano anni che non ci ricascavo.

Proprio così, non è nemmeno la prima volta. E come se periodicamente mi prendesse la paura di non sapere fare più cose assieme. Poi quando riemergo giuro a me stesso “mai più!”. Ma lo so già: è il classico giuramento che non saprò rispettare (Nicola non dire niente! 🙂 ).

Btw il più grosso dei tre progetti è appena “nato”: Mytech. Posso dire che la soddisfazione maggiore è stata quella di vedere all’opera Antonio. Il giorno prima dell’online abbiamo lavorato ininterrottamente per 37 ore (dalle 8 di mattina del 27 maggio alle 21 del 28), lui a Modena e io a Buguggiate, in continuo contatto IM. Mai visto nessuno con una competenza a 360° come lui: un grande designer, un grande programmatore (Python ma non solo), un grande progettista. E come se non bastasse lui dice che il suo vero lavoro è il fontografo. Ah, vi ho detto che è un ottimo fotografo nonché chitarrista?

Incidentalmente oggi è uscito il 197° problema di Eulero. Se non mi distraevo stavolta salivo sul podio 🙂

Eulero 197

La macchina del tempo

Time Machine La mia personale macchina del tempo:

  • pane, burro e salame
  • mangiare un uovo crudo appena preso dal pollaio dei miei nonni
  • la mia prima scatola Lego
  • polenta e zucchero
  • l’oratorio feriale
  • fare un arco con un ramo di nocciolo (per le frecce niente da fare) o una cerbottana con un ramo di sambuco svuotato
  • la capanna a due piani sulla robinia nel giardino di casa
  • i bomboloni di Marina di Grosseto venduti a 50 lire in spiaggia dall’omino con la cassetta di legno al collo

Spreco

Television Nicola mi ha passato — come giornalmente fa 🙂 — un link ad un interessante post.

Due passaggi mi hanno colpito particolarmente.

Negli Stati Uniti ogni anno si sprecano 200.000.000.000 (duecento miliardi) di ore guardando la televisione. Si calcola che l’intero progetto Wikipedia equivalga a 100.000.000 (cento milioni) di ore pensiero. Questo vuol dire che la televisione tiene impegnate delle menti per circa 2.000 (duemila) progetti Wikipedia l’anno. Clay Shirky, l’autore del post, sostiene che questo surplus, attualmente impiegato nel nulla, possa essere un domani incanalato e sfruttato in attività più utili all’umanità. Sarebbe certamente bello, ma non sono convinto che un’ora pensiero di chi guarda una sit-com sia del tutto equivalente all’ora pensiero di chi partecipa al progetto Wikipedia. Speriamo abbia ragione Clay.

Durante una cena un amico di Clay ha raccontato come sua figlia di quattro anni, mentre guardava un DVD seduta sulle ginocchia di suo padre, improvvisamente, a metà del film, è corsa dietro lo schermo. Per un momento il padre ha pensato che stesse cercando di capire se veramente i personaggi fossero dietro la TV. Quando si è messa a rovistare tra i cavi, gli ha chiesto cosa stesse facendo. A questa domanda, la bambina ha risposto “Babbo, sto cercando il mouse!”. I bambini sanno meglio di noi che uno schermo senza un mouse è una cosa “rotta“.