Oggi Alessandro ha iniziato il liceo scientifico e Federico le scuole medie.
Quando stamattina li ho visti uscire assieme, mi è venuto in mente un pezzo di una poesia che diceva che i figli sono le uniche persone i cui successi non ti provocano invidia. L’ho cercato e, siccome non l’ho trovato, adesso vi propino comunque un mielosissimo polpettone del vecchio Khalil:
I tuoi figli non sono figli tuoi.
Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo ma non li crei.
Sono vicini a te ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro il tuo amore, non le tue idee.
Perché essi hanno le proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo, non alla loro anima.
Perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire
dove a te non é dato entrare, neppure nel sogno.
Puoi cercare di somigliare loro ma non volere che somiglino a te.
Perché la vita non ritorna indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.
Bello. Sì, lo so, è anche inflazionato. Cionondimeno bello
P.S. Era una vita che volevo usare cionondimeno.
P.P.S. Ho scelto quell’immagine perché l’avevo sul mio libro di Epica 🙂