Avevo 10 anni e in tv, su Rai2, davano la serie del Prigioniero. Ricordo che era una serie bellissima e, incredibile pensarlo oggi, lunga solo 17 episodi. Altre cose mi tornano alla mente a quei tempi, stiamo parlando della prima metà degli anni ’70, in cui esistevano solo Rai1 e Rai2, di primo pomeriggio non c’era nessun programma tranne le prove tecniche di trasmissione, quando iniziava un programma sull’altro canale, ti veniva segnalato con un triangolino in basso così potevi girare senza perderti nulla. Fantastico vero? La vera televisione di servizio.
Il protagonista era Patrick McGoohan, scomparso questo gennaio. I pochi che si ricordano quella serie forse non sanno che ne era anche il suo ideatore e di diverse puntate perfino il regista. Tanti invece se lo ricorderanno come il direttore di Alcatraz, con l’evaso Clint Eastwood, oppure come King Edward in Braveheart.
Ma torno a palla, quando da piccolo non mi perdevo nessuna puntata di questa fantastica serie. Proprio all’ultima puntata, però, uno sciopero annullò la messa in onda. A quei tempi funzionava così e la puntata non fu più rimandata in onda. Ricordo ancora la frustrazione che mi ha segnato per tutta la gioventù, probabilmente ho iniziato allora a perdere i capelli 🙂
Qualche anno fa, però, miracolo!, la serie fu rimasterizzata su dvd e venduta da Amazon in un bel cofanetto. Non me la sono fatta sfuggire, ovviamente.
Ma l’ultima puntata? Non l’ho ancora vista, dopo oramai 35 anni. La tengo lì, in bella vista, come un sommelier terrebbe una pregiata bottiglia di vino da bere solo in un momento giusto.